Dicono di noi

Acquista sempre più spazio la componente straniera nel panorama imprenditoriale italiano. Secondo un'analisi realizzata dalla Fondazione Leone Moressa sulla base di dati Infocamere, la percentuale di imprenditori non italiani negli ultimi cinque anni è cresciuta di oltre il 20% (con picchi nel Lazio, in Campania e in Calabria), attestandosi a quota 656mila (tra 165mila comunitari e 49unila extra-Ue, la platea che risulta maggiormente in crescita).

Bere tutti i giorni un caffè. Riporre ogni mattina i biscotti nella credenza della cucina. Entrare tutto l'anno in ufficio a progettare macchine utensili, secondo il nuovo canone della manifattura a 3D. Sognare di salire in estate su uno yacht. In Friuli-Venezia Giulia c'è l'innovazione mainstream.

La ripresa economica sembra essere finalmente alle porte. La conferma arriva dall'osservatono di Unioncamere, l'ente che raggruppa le Camere di Commercio italiane da cui emerge un tasso di natalità che nel 2015 è stato dello 0,75 per cento. Nel complesso lo scorso anno sono nate 57 mila aziende raggiungendo la soglia di 6 milioni 57 mila di cui più di cinque milioni in attività. «Dopo sette anni di crisi (interrotti dalla breve fiammata del 2010-2011), il tessuto imprenditoriale vede finalmente un ritorno del ritmo di crescita delle imprese ai livelli precedenti alla grande recessione» dice Ivan Lo Bello presidente dell'Unioncamere.

A cominciare, fare startup, sono sempre di più. A diventare grandi, trasformando la propria idea in fatturato e posti di lavoro, ancora pochi. Lo mostra l'ultimo rapporto InfoCamere sulle aziende innovative tricolori, che aggiorna a dicembre i dati dell'apposito registro. Le startup tecnologiche iscritte hanno sfondato quota 5 mila, cifra che mese dopo mese è in aumento. Ma oltre ai 19.957 soci fondatori, quelle di cui si conosce l'indotto impiegano appena 5.351 persone, in media 2,8 ciascuna. E hanno un giro d'affari di 119 mila euro, con la metà che non arriva a 25 mila.

La prima riforma colpirà il vocabolario. Nessuno potrà più apostrofare un fallito dicendogli: «Fallito!» Semplicemente perché la parola fallimento sarà bandita dai codici. La «sorpresa» è prevista nella legge delega che il consiglio dei ministri approverà fra un paio di settimane. La notizia è che per la prima volta dal 2011 i fallimenti sono in diminuzione: i dati di Infocamere la società di informatica che fa capo all'Unioncamere oggi presieduta da Ivan Lo Bello, dicono che nei primi undici mesi del 2015 hanno fatto crac 12.583 imprese, il 4,8 per cento in meno rispetto ai 13.223 dell'anno precedente.

All'ufficio di InfoCamere erano pronti a scommettere che avrebbero raggiunto quota cinquemila in meno di una settimana E così è stato. Le startup innovative registrate alle camere di commercio sono 5016. Fanno sette nuove aziende innovative al giorno, se contiamo che la legge sulle startup è stata approvata il 17 dicembre del 2012.

La sfida InfoCamere mette in pista la rivoluzione digitale InfoCamere scommette sulla rivoluzione digitale e, insieme alle camere di commercio italiane, apre una nuova stagione come protagonista del Rinascimento digitale del Paese. La sfida è dare un contributo a quella «economia dell’innovazione», priorità assoluta del nostro Paese nella quale InfoCamere crede di poter giocare un ruolo cruciale.

Sono ancora troppe le imprese italiane che non si rendono conto delle potenzialità del web. Ma 'entrare "nel gioco'", ci spiega il presidente Unioncamere Ivan Lo Bello, è essenziale. E la Pubblica amministrazione ha un ruolo fondamentale sui territori per aiutare il diffondersi della cultura digitale. Al suo interno, e tra cittadini e imprese.

La sezione speciale del Registro imprese di Unioncamere dedicata a startup e pmi innovative, rivisitata in chiave digitale, interattiva e navigabile. «ItalyFrontiers» è l'ultima iniziativa istituzionale nata online per le start-up italiane che vogliono farsi conoscere dagli investitori. Chi accede all'indirizzo startup.registroimprese.it trova, prima di tutto, un motore di ricerca che permette di conoscere le 4.824 società attive in Italia con lo status di startup innovative e le 69 imprese registrate come pmi innovative (dati aggiornati al 9 novembre).

Per le startup e le Pmi innovative il registro delle imprese si trasformerà in un ponte verso l’esterno. #ItalyFrontiers è la piattaforma istituzionale, disponibile sul sito http://startup.registroimprese.it, che consentirà a startup e Pmi innovative di aggiungere informazioni a quelle già oggi disponibili nelle sezioni speciali del Registro delle imprese. Dati per mettersi in relazione con potenziali investitori o altre imprese della filiera, per fare rete in modo costruttivo e uscire talvolta da ambiti troppo ristretti.